Giovedì 9 maggio 2019 a Castellammare è andata in scena la prima edizione del Premio Michele Cavaliere, nato per sottolineare la Cultura e l’impegno antimafia nella lotta al racket, all’usura e alla corruzione.
L’introduzione e i saluti sono stati affidati a Luigi Cuomo, presidente di Sos Impresa Rete per la Legalità, e i saluti del Sindaco di Castellammare Gaetano Cimmino.
Di seguito i premiati e le motivazioni che hanno portato all’assegnazione del Premio Michele Cavaliere.
Ad Antonello Ardituro
Da componente della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a componente, dal 2014 al 2018, del Consiglio Superiore della Magistratura per l’impegno civile, culturale e professionale di magistrato a sostegno della Legalità e della Giustizia contro la camorra per una società rispettosa dei diritti e della dignità di ogni persona ed un futuro migliore per tutti.
A Giuseppe Antoci
Per il suo coraggioso impegno nella lotta alla mafia e alla corruzione da presidente del Parco dei Nebrodi ha introdotto nella gestione dei beni comuni i più avanzati e moderni argini all’infiltrazione mafiosa con il protocollo della legalità, che oggi porta il suo nome “protocollo Antoci”. Il vile attentato mafioso del maggio 2016 non ha fermato la sua determinazione, ma anzi ne ha rafforzato l’impegno.
A don Ciro Cozzolino
Per il suo incessante impegno nell’indicare la strada per liberare i commercianti e gli imprenditori dai condizionamenti mafiosi del racket e dell’usura. Il suo coraggio e la sua instancabile battaglia quotidiana, anche come referente locale di libera, per la giustizia e la legalità lo hanno reso un simbolo moderno della responsabilità del fare.
A Nello Trocchia
Per aver contribuito a decodificare linguaggi criptici, capaci di veicolare subculture violente e traffici illeciti, attraverso narrazioni minuziose e approfondite. La sua testimonianza è autenticamente efficace soprattutto perché Nello Trocchia mette a repentaglio la propria vita con caparbia determinazione, impegno costante e amore per la verità.
A Maria Luisa Iavarone
Mamma e docente, che ha reso la sua competenza educativa dedizione appassionata e impegno coraggioso per abilitare tutti a comunicare utilizzando linguaggi adeguati e positivi, capaci di creare situazioni di autentica crescita, a partire dai contesti familiari e scolastici, così da eliminare in ogni ambito sociale silenzi omertosi, pregiudizi violenti e atteggiamenti distruttivi.
Al prefetto Franco Malvano, Premio speciale alla carriera
Per la sua lunga e prestigiosa carriera di fedele servitore dello stato negli avamposti e nei momenti più impegnativi. Da Palermo a Reggio Calabria, da Bari a Napoli nei diversi ruoli di direzione è sempre stato in prima linea contro il racket e l’usura accanto ai commercianti e agli imprenditori che hanno denunciato affidandosi alla sua competenza e sensibilità. Dal 2002 a Napoli nel ruolo di questore ha accompagnato e sostenuto la nascita delle prime associazioni antiracket napoletane. Oggi il suo impegno prosegue in qualità di commissario antiracket e antiusura della Regione Campania.
ALCUNE FOTO DEL PREMIO