“Un lavoro prezioso, frutto di un instancabile lavoro di ricerca da parte di un autore che si è sempre contraddistinto per il coraggio e la passione nel trattare temi scottanti. Questa volta, Luciano Armeli Iapichino si è dedicato all’analisi di quello che è stato definito “l’Affaire Nebrodi”, ovverosia quell’intreccio complicatissimo di interessi che si è creato intorno alla cosiddetta mafia dei pascoli”.
Con queste parole Pippo Scandurra di Sos Impresa ha commentato ‘I Viceré delle Agromafie’, libro scritto dal messinese Luciano Armeli Iapichino e presentato martedì 22 settembre a Capo d’Orlando con gli interventi di Nino Amadore (IlSole24ore), Fabio Repici (legale delle vittime di mafia) e Giuseppe Antoci (presidente onorario della Fondazione Caponnetto ed ex presidente del Parco dei Nebrodi).
“Una vicenda che ha visto contrapporsi, da un lato, gli esponenti di una criminalità tutt’altro che arcaica – continua Scandurra – dall’altro coraggiosi uomini delle Istituzioni che hanno rischiato di pagare con la propria vita l’impegno e la determinazione nella lotta alla mafia. Sos Impresa è convinta che la battaglia contro la criminalità organizzata non debba essere condotta unicamente sul fronte della repressione, ma debba interessare in maniera precipua il momento della prevenzione”.
“La mafia non si combatte con la pistola, ma con la cultura”, affermava Felicia Impastato. “Ne sono convinto anch’io – conclude Pippo Scandurra – Per questa ragione consiglio la lettura del lavoro di Luciano Armeli Iapichino a quanti vogliano riflettere sul senso autentico della lotta alla mafia e a quanti vogliano saperne di più sui fatti ammantati di mistero di una provincia un tempo considerata ‘babba’ e oggi diventata il crocevia di affari milionari e di oscuri interessi”.