Nonostante la riduzione del lavoro sommerso tra il 2013 e il 2019 in 19 dei 26 Stati membri, in Italia (così come in Bulgaria, Francia, Germania, Lituania, Paesi Bassi e Romania) è aumentato dal 17,2% al 20,4%. In base al rapporto Istat (2022) “L’economia non osservata nei conti nazionali”, in Italia oltre il 90% del lavoro sommerso è salariato, mentre il 4,1% è costituito da lavoro autonomo e il 2,4% da lavoro familiare. L’economia informale italiana ammonta a oltre 157 miliardi di euro (9,5% del PIL), con una riduzione di 26,5 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, ma sempre elevata. Con il progetto DISCOVER – Information Campaign to counter undeclared works and related risks, finanziato dal Single Marker Programme, si vuole incrementare il grado di conoscenza del fenomeno legato al lavoro nero, in particolare sui rischi per il lavoratore e le possibili misure di tutela.
Obiettivi
Il progetto persegue i seguenti obiettivi:
- migliorare la conoscenza della legislazione europea e nazionale in materia e delle procedure atte a contrastare il fenomeno del lavoro sommerso;
- informare le imprese e i lavoratori sui benefici del lavoro regolare e sui costi di quello irregolare;
- sviluppare e condividere raccomandazioni per facilitare le modalità di intervento contro il lavoro irregolare.
Attività
Il progetto prevede la realizzazione delle seguenti attività:
- la realizzazione di una ricerca, tramite interviste agli stakeholders, volta a indagare i livelli di conoscenza della legislazione europea e nazionale in materia di lavoro sommerso e dei diritti dei lavoratori;
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- l’organizzazione di quattro tavoli di discussione per condividere idee e strategie di contrasto al lavoro sommerso;
- l’implementazione di una campagna informativa sulle caratteristiche del lavoro sommerso, i diritti dei lavoratori e le strategie di contrasto.
Risultati attesi
Il progetto prevede il raggiungimento dei seguenti risultati:
- l’aumento dei livelli di conoscenza delle legislazioni europea e nazionale in materia di lavoro sommerso;
- il miglioramento della comunicazione e della cooperazione tra stakeholders con diversi livelli di interesse, potere e influenza;
- una maggiore comprensione delle situazioni di lavoro irregolare;
- il miglioramento della formulazione di politiche e procedure nazionali per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso;
- l’aumento di dati utili al miglioramento delle linee guida europee.