“In questa fase di crisi economica, le mafie, da nord a sud della penisola, stanno sfruttando la crisi economica, sociale e finanziaria per esercitare un ruolo attrattivo verso imprese in crisi e professionisti in difficoltà per aumentare i propri interessi affaristici e le aree di influenza”.
È questa l’analisi di Sos Impresa Rete per la Legalità, riunita venerdì 8 e sabato 9 ottobre a Viterbo e Bolsena in un Seminario nazionale che vede la presenza di Giovanna Cagliostro, Commissario nazionale del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.
Già da aprile 2020, durante il primo lockdown, Sos Impresa ha costituito l’Osservatorio Nazionale, per catalogare le segnalazioni ricevute, raccogliere testimonianze e descrivere un quadro più preciso delle azioni operate da associazioni criminali nelle diverse realtà territoriali.
“Monitoriamo – spiega l’Associazione antiracket – fenomeni che coinvolgono diversi aspetti come i tentativi di acquisizioni di imprese in difficoltà, soprattutto nel settore turistico e della ristorazione e nelle zone a più alto valore di avviamento commerciale. Ma è soprattutto attraverso il canale usuraio e l’inasprimento dei fenomeni estorsivi, che si concretizza l’attenzione al mondo dell’impresa. Proprio l’usura, secondo le nostre rilevazioni, rappresenta un crimine che in questi mesi è cresciuto in modo esponenziale. Per ora tra la vittima ed il carnefice persiste una fase di “luna di miele” per la quale è impossibile rilevare denunce ed evidenze giudiziarie. È ipotizzabile che questa fase entri in crisi tra qualche mese o al massimo entro un anno”.
L’Unità di Informazione Finanziaria istituita presso la Banca d’Italia annota un aumento nel 2020, rispetto all’anno precedente, del 7% delle segnalazioni di operazioni sospette; le interdittive antimafia emesse dalle Prefetture su scala nazionale sono cresciute del 38,2 % rispetto al 2019; l’ultima relazione semestrale della DIA relativa al primo semestre 2020 sottolinea un impegno specifico delle mafie sempre più orientato a modelli imprenditoriali.
“In questo quadro così preoccupante è necessario intervenire con urgenza, ad esempio su un aspetto rilevante come la ‘Convenienza della denuncia’ che richiama il sistema di opportunità date alle imprese che denunciano. È necessario – conclude il documento di Sos Impresa – dare maggiore impulso all’attività di prevenzione, rivedere l’Accordo Quadro tra Ministero dell’Interno, ABI, associazioni di categoria e quelle antiracket e antiusura, attuare una serie di misure di tutoraggio e di counseling al fine di un reale reinserimento sociale e lavorativo delle vittime. Proprio in questo senso, Sos Impresa sta sperimentando, nell’ambito del Pon Legalità, una nuova e più specifica esperienza con il progetto di tutoraggio delle vittime denuncianti il racket e l’usura”.